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giovedì 8 agosto 2013

Darwin Day 2013: sterili polemiche antievoluzioniste

Charles Darwin @ NHM London 2012 _ CC BY-NC-ND 3.0 [riproduzione concessa senza fini di lucro solo previo consensuale e cortese accordo con l'autore]
So bene che non è possibile istituire un dialogo corretto e coerente se l'interlocutore ritiene di possedere quel tipo particolarmente pernicioso di Verità, quella con la maiuscola (quale che sia: ideologica, reazionaria, fideistica, ecc.) e non intende mettersi in ascolto delle ragioni altrui - specie se sorrette dalla conoscenza scientifica. Difatti non ho alcun interesse a perdere tempo dietro le infinite e inutili discussioni te(le)ologiche antiscientiste: sono già passato attraverso le forche caudine del confronto con sedicenti antievoluzionisti di ogni risma, ho constatato esterrefatto la totale inutilità di tale sforzo, mi sono vaccinato e nel contempo mi sono ripromesso di non sprecare più così il mio tempo. Si creda pure in ciò che si desidera.
Ma in alcuni casi, reputo necessario un post di servizio unilaterale per mettere al corrente gli abituali e curiosi navigatori della Rete degli scogli che possono trasformare un comodo viaggio verso i lidi noti della conoscenza in un incubo di ideologie retrograde inoculate a tradimento.

Il dodici febbraio scorso, in occasione della ricorrenza del Darwin Day 2013, è stato pubblicato un post breve, storiograficamente inesatto, metodologicamente impreciso e scientificamente scorretto da parte di un sito impegnato in un'operazione di metodica disinformazione scientifica (sito che, tra l'altro, ha goduto di un breve momento di notorietà grazie ad un recente confronto-scontro con www.pikaia.eu - e che non intendo pubblicizzare segnalandone eventuali link).

Che cosa affermava quel post? Elenco di seguito i punti fondamentali:
  • l’istituzione del Darwin Day è appropriata solo per ricordare che la teoria di Darwin ha avuto conseguenze drammatiche (evidenti nel darwinismo sociale) e ideologicamente orientate verso il razzismo;
  • Darwin non ha scoperto nulla;
  • la teoria di Darwin è inficiata dal fatto che suo figlio e un suo nipote furono sostenitori dell’eugenetica (da cui si evince il legame diretto di Darwin con un’ideologia politica nefasta);
  • l’aborto, la sterilizzazione forzata e la soppressione di coloro i quali sono stati considerati nel corso del Novecento come "inadatti" sono colpa delle giustificazioni prodotte da Darwin;
  • la darwiniana “lotta per la sopravvivenza del più adatto” condusse alle nefande ideologie che ispirarono le due Guerre Mondiali;
  • il colonialismo nelle sue peggiori manifestazioni dominatrici fu il risultato delle giustificazioni prodotte da Darwin;
  • prima delle motivazioni darwiniane tutto ciò poteva ancora passare come inaccettabile; dopo Darwin l’inaccettabile è diventato moralmente accettabile;
  • la teoria di Darwin, per di più, è sbagliata, ed è stata prontamente abbandonata nella seconda metà dell’800; la Sintesi Moderna (o "neodarwinismo") ha però risorto il darwinismo giustificandolo con il riferimento al “caso”;
  • oggi, una crescente insoddisfazione nei confronti del retaggio darwiniano è evidente da una (sparuta) serie di commenti (di utenti casuali) presenti in calce ad un articolo pubblicato on line sul sito del "Corriere della Sera" (!?);
  • ad ogni modo, Wallace era giunto alla formulazione della teoria dell’evoluzione prima di Darwin.
Talmente tanti deprecabili errori che non saprei da dove cominciare per commentare ulteriormente. Ad esempio, si potrebbe citare la confusione intenzionale delle tesi spenceriane-bergsoniane con quelle darwiniane allo scopo di screditare queste ultime, oppure la citazione a sproposito di Freud all’inizio del post suddetto, o ancora una serie di aporie ideologiche che vale la pena di riportare brevemente: che cosa dovrebbe mai dimostrare il fatto che terze parti, legate al nome di Darwin solo per comune discendenza familiare, hanno sposato idee eugenetiche? Perché si tira in ballo Wallace verso la fine del post? Ma non era comunque sbagliata quella tesi che si vorrebbe tanto demolire (secondo il punto di vista espresso dall’autore)? O forse di Wallace si apprezzano i risvolti teleologici per l’uomo presenti nella sua tesi, e si dovrebbe pertanto intendere il riferimento a Wallace – esposto con una grave manipolazione della sequenza dei fatti cronologici – come un altro argomento volto a screditare, una volta di più, Darwin?
Talmente tanta ignoranza delle basilari concezioni di storiografia e di storia della scienza è scioccante e sconvolgente, tanto più se si considera che queste gravi affermazioni provengono da chi dovrebbe ricoprire il ruolo di docente paritariamente riconosciuto nell'insegnamento superiore. Ad esempio, è un’ingenuità ciclopica sostenere (così come si intuisce dal contesto esplicito ed implicito dei riferimenti semplicistici ed allusivi) che prima di Darwin il mondo europeo-occidentale fosse un Eden misericordioso e sorretto dalla pietà religiosa (!), così come è un’operazione storiograficamente insensata ridurre surrettiziamente la nascita dei movimenti di estrema destra e del razzismo moderno all’affermazione di alcune idee scientifiche.
Talmente tanto livore mal indirizzato sembra pertanto palesare la deliberata costruzione di una mistificazione apologetica, in chiave aprioristica e te(le)ologicamente orientata, e che dovrebbe richiedere un attento esame decostruzionistico per svelare l'architettura giustificatrice e revanchista che anima tali impostazioni.
Non so quanto tali idee possano rivelare un franco livello creazionista letteralista (ideologico e aprioristico) ma, ad esempio, è chiara l’esistenza di un background per cui «la base morale del comportamento umano dipende da ciò che pensiamo su ciò che siamo – e ciò che siamo dipende in grande misura dalla nostra origine» (come ha ricordato Niles Eldredge).
Si tratta di una posizione tipica di certi ambiti ideologici e che ricalcherebbe il “degrado animale” a cui saremmo approdati nella “modernità darwiniana” (per cui “uomo = scimmia = tutto è lecito”); essa è stata confutata dai più recenti studi di etologia cognitiva sulla moralità nelle antropomorfe (e anche in cladi assai distanti), e non vale la pena di ritornarvi sopra. La confusione voluta tra presunto scadimento della morale nella contemporaneità (un vieto topos codificato fin dai primi testi scritti noti nella storia dell'umanità) ed evoluzionismo indica perciò una breccia significativa per iniziare un'ipotetica analisi decostruzionista mirante a scardinare la metafisica soggiacente a tale visione reazionaria e anacronistica (tipica per altro dei molti portavoce dei movimenti creazionisti o fondamentalisti).

Che cosa si evince da post persi nel mare magnum di Internet come questo?
Si può solamente (e mestamente) constatare la presenza di un guazzabuglio di critiche, che si sottraggono in modo abilmente retorico ed infondato alla proposta fattuale di idee testabili scientificamente e storiograficamente. Difatti, il sedicente "biologo" autore del blog non produce mai indagini approfondite (si veda il riferimento ai commenti degli utenti visitatori del “Corriere della sera” come se avessero valore accademico!), non ammette mai di avere sbagliato, e soprattutto persiste nella crociata (l’uso del termine religiosamente connotato sottolinea il valore antiscientifico e ideologico dell'operazione) contro il mondo moderno. Siamo in pratica già nell’ambito della pseudoscienza denunciata da Carl Sagan, ove «le ipotesi vengono spesso formulate in modo tale da non poter essere confutate da alcun esperimento, cosicché non le si può invalidare neppure in linea di principio. Coloro che la praticano hanno invariabilmente un atteggiamento difensivo e sospettoso e si oppongono a ogni esame critico. Quando un’ipotesi pseudoscientifica non riesce a suscitare l’interesse degli studiosi, si tirano in ballo cospirazioni miranti a sopprimerla». Dalle premesse false (e fideistiche) che il sito suddetto presenta ad ogni pie’ sospinto (salvo poi difendersi fallacemente e ipocritamente affermando che non si tratta di “fede” ma di ponderata critica ai problemi posti o lasciati irrisolti dalla teoria darwiniana), diventa (il)logicamente conseguente addossare tutta la colpa di tutto ciò di nefando esiste nella “modernità” a Darwin.

[NOTA: post scritto originariamente giovedì 21 febbraio 2013]

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