venerdì 9 agosto 2013

Cospirazioni globali? No, grazie (fino a razionale prova contraria). Ancora su un sito antiscientista e antidarwinista

La classica sequenza dell'evoluzione del clade Equidae, presso il Museo di Storia Naturale di Firenze 2013 _ CC BY-NC-ND 3.0 [riproduzione concessa senza fini di lucro solo previo consensuale e cortese accordo con l'autore]. Per quanto si possa scientificamente discutere di tempo e di modo dell'evoluzione (come si è fatto per il caso degli Equidae), questa è un fatto, completamente svincolato dalle varie ideologie te(le)ologiche e/o ortogenetico-reazionarie che vorrebbero (s)piegare l'evoluzione dogmaticamente.
(Poco) tempo fa ho scritto un post preliminare intitolato Darwin Day 2013: sterili polemiche antievoluzioniste come commento alle iniziative di un sito tristemente ricolmo di pensieri antiscientifici e antidarwiniani (che evito di citare allo scopo di non fornire pubblicità gratuita; rimando piuttosto a www.pikaia.eu). Auspicavo allora un'operazione decostruzionista volta a smascherarne le latenti posizioni ideologiche, criptopolitiche e criptoreligiose che animavano (e animano) un tripudio insulso di ridicola conoscenza (pseudo)scientifica (ingiustificabile e intollerabile da parte di chi dovrebbe insegnare materie scientifiche nelle scuole paritarie, riconosciute dallo stato come equivalenti rispetto all'insegnamento pubblico).
Reputo che tale operazione sia ora diventata inutile: la maschera di "rispettabilità della critica scientifica" (utile solo per abbindolare il grande pubblico scevro di conoscenze disciplinari approfondite) è stata divelta dal palesarsi di bizzarre ideologie fantapolitiche e pro-reazionarie (ossia di allineamento ai vetusti dogmi religiosi in merito a materie morali, sociali e personali).

E' ora evidente il richiamo paranoico ad una rete invisibile di significati simbolici nascosti nella politica e nella società, tipica di chi risponde prontamente all'HADD (Hypersensitive Agency Detection Device). Data la propensione a creare falsi positivi riguardo all’attribuzione dell’intenzionalità di agenti intenzionali intorno a noi, questo meccanismo cognitivo non farebbe differenza nel valutare le prove a carico dell’esistenza di agenti sovrannaturali, nell’attribuire volontà ad un computer in panne o al rumore del vento tra gli alberi. La combinazione di tale meccanismo con la cosiddetta patternicity, ossia la tendenza a reperire strutture di significato in un contesto che può anche essere casuale, produce lo scivolamento in tendenze cognitivamente naturali ma solitamente del tutto fallaci.
In tale ottica, la costruzione/"scoperta" di cospirazioni nascoste ai più (ma evidentemente ovvie all'occhio paranoide di chi collega fatti sociali altrimenti slegati) diventa affrontabile solamente impugnando un dogma (religioso e/o politico) la cui forza è direttamente proporzionale alla sua inconsistenza. Il bias di conferma opporrà poi una strenua, quanto vana, resistenza all'ascolto di voci razionali. Nel caso in questione, se la paventata cospirazione è "tecnocratica", "scientista-darwinista[spenceriana]-razzista" e "immoralmente disumana" (!), la risposta dovrà essere "popolare", "religiosa-reazionaria" e "moralmente umana", in accordo con un Eden teocratico vagheggiato e ricondotto in un passato ideale, che corrisponde teleologicamente ed escatologicamente ad un futuro idealizzato da "recuperare".
Ammesso e non concesso che lo 0,001% di quanto colà esposto si possa rivelare veritiero (dacché non si può sempre escludere a priori che la cospirazione ipoteticamente proposta sia vera, come sono stati reali svariati complotti e congiure politiche), la (ignominiosa) sicumera che traspare dal caso in questione rende facilissima una sua classificazione all'interno del decalogo ideato da Michael Shermer ed esposto nel suo The Believing Brain (2012: 246 ss.). Questa lista è stata proposta per elencare le caratteristiche secondo le quali una tesi cospirazionista pan-globale (sia condotta da potenti macchinazioni tecnocratiche, alieni, gruppi politici occulti, ecc. ecc.) nel suo complesso è quasi certamente falsa:

  1. viene ignorato un pattern alternativo più plausibile;
  2. gli agenti che stanno dietro all'ipotetica cospirazione possiedono poteri decisionali e di azione quasi sovraumani, usati allo scopo di agire a livelli globali in modo quasi infallibile;
  3. la complessità della cospirazioni richiede il coinvolgimento di molteplici agenti: maggiore il numero di agenti coinvolti, minore il livello di veridicità;
  4. l'elevatissimo numero di persone coinvolte non può corrispondere al segreto esoterico rispetto alla pubblica opinione spesso invocato dai cospirazionisti;
  5. più la cospirazione viene ingigantita a livello globale, minori sono le possibilità fattuali di realizzazione;
  6. più vengono coinvolti nella spiegazione eventi minimi ed estranei allo scopo di inserirli forzatamente in uno schema mondiale, minori sono le possibilità che la tesi corrisponda alla realtà dei fatti;
  7. più si attribuiscono significati sinistri e portentosi a fatti altrimenti innocui o insignificanti, maggiori diventano le possibilità che la tesi sia costruita ad arte;
  8. la miscela inestricabile di fatti/dati e interpretazioni, senza attribuire ad alcuna di esse gradi di probabilità o di discussione razionale, depone a favore della costruzione artefatta;
  9. l'ostilità anche violenta nei confronti delle azioni dei governi nazionali o delle organizzazioni private (sovranazionali) indica l'incapacità di distinguere tra cospirazioni reali (ad es., il Watergate) e fasulle da parte di coloro i quali propongono tali tesi;
  10. la difesa ad oltranza della cospirazione (immaginaria) di fronte alle evidenze contrarie, così come la ricerca smodata di fatti che si confanno esclusivamente all'idea pregiudiziale già assunta in partenza (senza mai valutare le prove contrarie), dimostrano infine l'immaginazione all'opera del cospirazionista.
Ritengo quindi che ulteriori post non siano né necessari né desiderabili a questo punto, onde evitare inutili e forzosi dibattiti dogmatici. La conclusione è che nessun confronto potrà sperare di modificare tale forma mentis (a meno che non si decida personalmente di ovviare ristudiando da capo un po' di filosofia della scienza e di biologia evoluzionistica, tanto per cominciare), né tantomeno potrà incidere significativamente sui pregiudizi razionalmente ingiustificabili di chi ritiene possibili tali ingenue attribuzioni di significato a pattern casuali non riconducibili all'intenzionalità degli agenti invocati.
Infine, il fatto che tutto ciò sia presente in un sito diretto da chi ha il compito di insegnare materie scientifiche fa assumere all'evento una portata ancora più grottesca e scontertante. In coda, mi limito a segnalare la pericolosità di tali posizioni ricordando le pagine sinteticamente magistrali dedicate al triste padre di tutti i "complotti" contemporanei (quello fabbricato, diffuso ad hoc e cucito addosso ai cittadini europei di origine o religione ebraica), presentate in Luzzatto Voghera 1994 e Shermer e Grobman 2002.

Refs.

Luzzatto Voghera, Gadi. 1994
L'antisemitismo. Domande e risposte, Feltrinelli, Milano.

Shermer, Michael e Alex Grobman. 2002
Negare la storia. L’olocausto non è mai avvenuto: chi lo dice e perché, Editori Riuniti, Roma (ed. orig. Denying History: Who Says the Holocaust Never Happened and Why Do They Say So?, University of California Press, Berkeley-Los Angeles-London 2000).

Shermer, Michael. 2012
The Believing Brain: From Spiritual Faiths to Political Convinctions. How We Construct Beliefs and Reinforce Them as Truths, Robinson, London (ed. orig. The Believing Brain: From Ghosts and Gods to Politics and Conspiracies. How We Construct Beliefs and Reinforce Them as Truths, Times Books - Henry Holt, New York 2011).

[NOTA: post scritto originariamente domenica 3 marzo 2013]

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