martedì 14 gennaio 2014

2999 e.v. Obiettivo biodiversità zero

Da Wikipedia; opera di Stefan Wernli, 2006
«Se tutti gli uomini fossero estinti, 
le scimmie farebbero [la parte degli] uomini.
- Gli uomini [quella degli] angeli».


C.R. Darwin
Fiction. Canovaccio distopico.
Nel futuro prossimo, pianeta Terra.

Una lobby economicamente potentissima ha portato all'elezione del primo Presidente dichiaratamente creazionista, alla guida di una delle prime nazioni democratiche per importanza economica e culturale. Lo spalleggiano alcuni presidenti di altre repubbliche minori, agguerriti. Suo obiettivo, la revisione della Costituzione sulla base di una Weltanschauung creazionista. Altri leader religiosi implicitamente appoggiano e portano avanti il progetto.
Il neo-eletto presidente presiede una Commissione parlamentare (para)religiosa che ha deciso già da tempo la distruzione di tutte le prove dell'evoluzione e pianificato a lungo termine l'estinzione degli organismi viventi. L'unico modo per anteporre la divinità dell'uomo di fronte alle prove della paleontologia e della biologia è l'eradicazione di tutte le specie viventi e la distruzione di tutti i fossili; l'interdizione ai siti fossiliferi viene garantita dalla loro riconversione a discariche o a centrali per la produzioni di energia, basate su una tecnologia economica, rischiosa e scadente. La questione energetica e finanziaria viene usata come pretesto per l'occupazione industriale di tutti i maggiori giacimenti fossiliferi del mondo. Lo studio della biologia evoluzionistica e della paleontologia viene vietato.
I divieti si moltiplicano: divieto assoluto di tenere animali domestici, divieto di macellazione privata o commerciale (la gestisce uno speciale Dipartimento per la regolamentazione dell'alimentazione), divieto di studiare o pubblicare argomenti biologici, zoologici, antropologici. La medicina ritorna ai tempi delle medicine pre-antibiotiche per tutti coloro i quali non fanno parte dell'élite politico-culturale. La familiarità con le strutture biologiche potrebbe far risorgere il dubbio di una parentela biologica dell'uomo con gli animali.

Con il passare dei decenni viene raggiunto l'obiettivo biodiversità zero. Agenti patogeni di ogni genere infestano le megalopoli. La Terra è totalmente antropizzata, le calotte polari sciolte (l'acqua in eccesso è stata raccolta in enormi bacini a scopi energetici o idrici oppure fatta evaporare artificialmente, provocando grossi squilibri ambientali), l'Antartide un'unica, affollata megalopoli. L'ingegneria genetica viene usata per ricreare ex novo esseri viventi come mezzi di trasporto biomeccanico; l'inquinamento però non diminuisce, e le malattie e la povertà aumentano.
La conquista dello spazio sarà la ciliegina sulla torta dell'élite politico-culturale: lasciare la Terra significherà alleggerire il peso demografico, abbandonando i molti al loro triste destino sul pianeta ormai condannato, e nel contempo coronare il sogno di non dovere più difendere i dogmi dalle prove dell'evoluzione che continuano a essere raccolte da pochi individui ribelli e con fortune alterne. Soprattutto, la colonizzazione spaziale significherà la riaffermazione definitiva e dogmatica dell'uomo creato da Dio a sua immagine e somiglianza. L'oscurantismo teologico è soffocante ma, paradossalmente, l'unità di fronte all'obiettivo mette comunque d'accordo tutti gli esponenti delle maggiori tradizioni religiose mondiali (molte, va detto, più o meno radicalmente modificate in questo futuro distopico). Gli animali citati negli antichi testi religiosi vengono interpretati esclusivamente per via allegorica perché, semplicemente, non esistono più; ad es., il cane è una figura letteraria come il leviatano, presente solo nella retorica o nei motti di spirito.

Flash forward.
Un paio di decenni più avanti nel tempo.

Qualcuno - il protagonista? - parte alla ricerca (invano!) di un animale intravisto o, come si rivelerà alla fine del racconto, solo immaginato, proprio pochi giorni prima del trionfale inizio della colonizzazione interplanetaria su pianeti in precedenza già terraformati con mezzi robotici (Marte?). La storia del passato a questo punto non viene più insegnata se non in una forma ideologica completamente rivista e adattata; le persone selezionate per diventare e allevare a loro volta i futuri coloni di altri pianeti serbano però nelle loro leggende metropolitane le reminiscenze di un passato mitografico nel quale gli uomini convivevano con altri esseri viventi. Fino a quando i fossili scoperti durante una delle prime esplorazioni geologiche su quel pianeta privo di vita inciteranno alla rivolta sociale contro l'establishment socio-culturale e metteranno a repentaglio lo status quo politico della Terra...

[NOTA: versione modificata di un testo pubblicato originariamente on line il 10 giugno 2011]

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